Il Maestro compose brani per lo più di carattere religioso, non numerosi
ma di austera ispirazione e rigorosa fattura, ed è doveroso ricordare la
Cantata «La Risurrezione di Lazzaro», la Messa a 3 voci virili in onore
del patrono di Treville S. Ambrogio, la Messa a 2 voci da Rèquiem, «Tema
con variazioni» per orchestra, «Dodici Mottetti Eucaristici», premiati
al Concorso indetto dall'Editore Carrara e diverse composizioni
organistiche destinate alle funzioni liturgiche.
Intensissima la sua attività organistica, sia come solista sia come
accompagnatore.
A 19 anni suona nella chiesa parrocchiale del Lingotto, borgata
torinese, in cui si presta anche come maestro di canto. A 22 vince
il concorso per il posto di Maestro di Cappella del duomo di Cuneo, ma
preferisce restare a Torino dove esercitò la sua ammirata arte nelle
chiese di S. Secondo e del Corpus Domini.
È impossibile elencare i concerti a cui partecipò, ma basti dire che
furono più di cinquecento tenutisi in tutta Italia e all'estero.
Intensamente collaborò col «Collegium Musicum» del M° Massimo Bruni, una
delle più importanti istituzioni musicali torinesi fiorita tra il 1947 e
il 1965, all' Accademia Corale «Stefano Tempia» di cui fu direttore per
tre anni, dal 1946 al 1948, e alle stagioni sinfoniche della RAI in cui
ebbe modo di distinguersi suonando musiche di Haendel e Franck in
concerti diretti da famosi direttori quali: Mario Rossi, Nino Sanzogno,
Pietro Argento
di Gioia del
Colle, Ruggero Maghini e Vittorio Gui.
Va ricordata, perché non marginale, la sua attività di saggista e
relatore in convegni di studio, che gli offrì l'opportunità di
illustrare le particolarità tecniche, le difficoltà esecutive e le vaste
possibilità estetiche del suo strumento prediletto.
Fondamentale la sua intensissima e feconda azione di insegnante colto,
abile ed umano che gli permise di trasfondere in tanti giovani la sua
passione e la sua competenza.
Dal 1922 al 1928 fu insegnante di Canto Corale nella scuola municipale
di Torino e, salvo qualche breve interruzione, docente presso il
Conservatorio «G. Verdi» di Torino sino al raggiungimento dei limiti
d'età. In questo Istituto insegnò, successivamente, Teoria e
Solfeggio, Organo complementare e Canto Gregoriano e, infine, Organo e
composizione organistica.
La sua serietà e integrità fecero sì che, nel 1954, su designazione del
Sovrintendente Regionale alle Belle Arti del Piemonte, dottor
Noemi Gabrielli, venisse, dal Ministro della Pubblica Istruzione,
nominato membro della Commissione per la tutela degli organi
monumentali del Piemonte.
E, di questa autorevole e preziosa istituzione, egli, sino alla morte,
fu solerte Presidente. A Treville, alla casa natale, quando gli era
possibile tornava volentieri perché amava profondamente questa sua terra
dolce e ridente, colorata e luminosa, anche se non mutavano le sue
maniere riservate ed il suo umore pensoso.
Alla parrocchiale ha donato un ottimo organo che, ogni anno, lo ricorda
facendo risuonare le mistiche melodie dei grandi che egli amò e onorò
(Frescobaldi, Bach, Haendel, Franck) ma anche le ispirate note sgorgate
dal suo cuore. |