

Mario Surbone (Foto: Fulvio Richetto, 1993)
In questi giorni (ottobre
2015) il Comune di Treville ha dato alle stampe una cartolina dedicata
alla Collezione Civica Opere di Mario Surbone ospitata nello spazio di
Casa Comunale Devasini a Treville e inaugurata lo scorso maggio. Le
immagini fotografiche rappresentano un viaggio ideale all'interno della
mostra compiuto simbolicamente da una bimba (la piccola Giulia, nipote
dello stesso Mario Surbone). Le opere di Surbone e lo spazio che
Treville gli ha dedicato si aprono al futuro delle giovani generazioni,
alla loro curiosità, ad un nuovo modo di essere creativi e di inventare
esperienze e sensibilità artistiche.
A partire
da domenica 11 ottobre la mostra sarà aperta ogni seconda domenica del
mese dalle ore 14.30 alle ore 17.30 (orario invernale - ingresso
gratuito) oppure su appuntamento telefonando al 3396438547.

la nuova cartolina
Orario estivo (1° maggio
-30 settembre): seconda domenica di
ogni mese dalle ore 15.30 alle 18.30
Orario invernale (11
ottobre -30 aprile): seconda domenica di
ogni mese dalle ore 14.30 alle 17.30
SARA’ INOLTRE VISITABILE SU APPUNTAMENTO CONTATTANDO IL SEGUENTE NUMERO: 3396438547 (VISITE NEI GIORNI FERIALI).
- e-mail: montemerlo19@gmail.com
COLLEZIONE CIVICA PERMANENTE DELLE OPERE DEL
MAESTRO MARIO SURBONE
Casa Devasini, Via Roma 6, in Treville
(Alessandria)
Inaugurata dal Sindaco Piero Coppo, sabato 9 maggio 2015,
ore 17

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il discorso del Maestro Mario Surbone,
tra il rappresentate della Provincia di Alessandria Emanuele Demaria,
la famosa critica e storica d'arte
milanese Elena Pontiggia,
Paolo Testa Direttore della Biblioteca Comunale G.Spina e il Sindaco Piero Coppo

il taglio del nastro per l'inaugurazione
della mostra
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la flautista Manuela Santagata
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un momento della mostra
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il rinfresco
La Collezione civica del Comune di Treville si è arricchita dal
9 maggio 2015 della donazione dell’artista Mario Surbone, nato a
Treville nel 1932 ed attivo dai primi anni ’50 a Torino.
Nelle sale appena
rinnovate di Casa Devasini, situata nel centro del paese ed affacciata su
di un paesaggio ove lo sguardo corre indisturbato fino alle colline
dell’oltre Po Pavese, trovano posto una cinquantina di opere dell’artista,
suddivise in quattro sezioni, a coprire l’intero suo percorso artistico a
partire dal 1946.
La rassegna ha inizio con una straordinaria precoce natura morta ed un
autoritratto in cui pare già di scorgere alcuni tratti, piegature e
geometrie che caratterizzeranno il suo lavoro degli anni settanta.
Cospicua per numero di opere e tecniche sperimentate che spaziano da
accenni di pittura informale ad aperture Pop, dalla figura ritagliata e
modellata fino alla forma astratta, la sezione dedicata agli anni sessanta
che introduce poi al periodo più noto dell’artista: quello degli “incisi”
che a partire dal 1968 caratterizzano la produzione di Surbone. In questo
periodo l’artista sperimenta l’uso di materiali diversi, ma principalmente
il cartoncino in varie tonalità monocromatiche su cui disegna,
incidendolo, geometrie modulate in una purissima astrazione geometrica.
Una rinnovata indagine sulla relazione con le forme della natura, (“La mia
terra”, “Trittico degli elementi”, “Stagioni” sono i titoli di alcuni di
questi lavori) indagata sia dal punto di vista formale che simbolico è il
filo conduttore delle ultime ricerche dell’artista. Sono figure
ritagliate, intagliate e dipinte su supporti lignei anche in grandi
dimensioni, disposte liberamente a parete in una installazione di grande
impatto, nello spazio delle ampie sale di Casa
Devasini.
La collezione è accompagnata da un catalogo con la riproduzione dei lavori
esposti, una selezione antologica di testi critici ed una biobibliografia
selezionata.
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Mario Surbone è nato nel 1932 a Treville
(AL) nel Monferrato Casalese. Compie gli studi al Liceo Artistico e,
dal 1950 al 1954, all’Accademia Albertina di Torino, dove è allievo di
Felice Casorati.
L’esigenza di aggiornarsi lo porta a Parigi, una
prima volta nel 1957 ed una seconda volta per un più lungo soggiorno
di studio e di lavoro nel 1960-’61.
L’esordio pubblico è del 1958 alla Mostra d’Arte
Giovanile a Roma (Palazzo delle Esposizioni). La prima mostra
personale è del 1962 nella Galleria “Il Canale” di Venezia.
La sua ricerca degli anni ’60 tende a una
definizione sempre più rarefatta e astratta delle immagini fino a
geometrizzare la figura con una forte riduzione a contorno.
Dal ’68 passa ad esplorare la possibilità
espressiva di superfici monocrome “incise” e modulate seguendo
strutture compositive di impianto rigorosamente geometrico.
L’elementarità è apparente. Diagonali, verticali, sezione aurea e
forme geometriche regolari sono espressione di rigore che trova
continuità negli Acrilici su legno.
Conclusosi, infatti, il ciclo degli “Incisi”, a
partire dal 1978 procede ad interventi pittorici su supporti sagomati
sconvolgendo la logica ordinaria dello spazio e dando rilievo
all’effetto sensibile del colore e della sua traccia sulla superficie
non confinata nei limiti usuali del quadro.
L’artista è stato coinvolto, oltre alle tante
mostre personali, in numerose ed importanti collettive in Italia e
all’estero e testi ed articoli di autorevoli critici e storici
dell’arte ne hanno accompagnato la carriera dall’inizio, cogliendo e
comunicando puntualmente gli elementi denotativi fondamentali delle
sue opere e della sua poetica.
È del 1996 la monografia di Francesco De
Bartolomeis (Mario Surbone, Edizioni d'Arte Fratelli Pozzo, Torino),
che ricostruisce l'itinerario dell'artista dagli anni di formazione
alla piena maturità. Nello stesso anno l'opera viene presentata in
occasione di una personale alla Galleria La Bussola di Torino.
Nel 2007 la Regione Piemonte ha organizzato, presso la Sala Bolaffi di
Torino, un’importante mostra antologica e dal 2015 è aperta al
pubblico la Collezione Civica del Comune di Treville Monferrato
cheospita una selezione di opere rappresentativa dei vari periodi
creativi.
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Figura a riposo (1952)
olio su compensato, cm 57x43.5

Le Quattro Stagioni
(2011)
quadro realizzato per il film "Le
Tre Distanze" con Mario Surbone; regia di Alessandro Pugno
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Mario Surbone - Spazi natura eventi nelle ipotesi dell'arte.
Sala Bolaffi, Torino, 17 febbraio - 25 marzo 2007,
via Cavour 17
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Da "Il Monferrato" (venerdì 26 luglio
2002)
"OMAGGIO A TREVILLE" Mostra di M. Surbone
articolo di Pier Luigi Rollino
L'inaugurazione sabato 27 alle 18
in S. Giacomo, esposti disegni dell'artista
TREVILLE (p.l.r.)
Omaggio a Treville è il titolo della mostra che Mario
Surbone, noto artista trevillese, dedica al paese d'origine. Si
tratta di una serie di disegni eseguiti nel corso dell'anno che
saranno esposti nella chiesa di San Giacomo, posta anticamente a
guardia della cinta muraria del paese sapientemente restaurata dall'
amministrazione Balbo.
Nato a Treville 70 anni fa, nel 1932, Surbone vive e lavora a Torino
e nel paese d'origine ed è un artista molto conosciuto anche fuori
dai confini nazionali.
Allievo di Felice Casorati
all'Accademia Albertina di Torino, esordì nel 1958 alla Mostra
Nazionale d'Arte Giovanile a Roma. Il primo periodo della sua
ricerca si colloca in ambito informale anche se, già dai primi
anni '60, è evidente la tendenza dell'artista a geometrizzare la
figura anche attraverso una forte riduzione di questa a contorno. In
un'opera intitolata Situazione d'immagine del 1961 Surbone
elimina ogni residuo di realismo morfologico. Nel 1957 e nel 1961
soggiorna a Parigi. La sua prima mostra personale, presentata da
Albino Galvani, è allestita negli spazi della galleria Il Canale, a
Venezia.
Nel 1967, anno decisivo nella ricerca
dell'artista, compaiono le prime sagome umane ottenute dai cartoni
ritagliati. Mirella Bandini le definì come ritagli di «forme
organiche a replicazione modulare in
negativo, o in compenetrazione e giustapposizione». Sono invece
datati 1968 i primi Incisi, la cui pratica si estende fino al
1976. Nel 1969, nel presentare Surbone alla galleria Triade di
Torino, Paolo Fassati colloca la ricerca del pittore trevillese in
un' epoca di diffuso «furor geometricus» precisando però allo
stesso tempo che «il tema, in Surbone, è lo spazio, come luogo
per lasciarsi captare da una più impalpabile energia emotiva».
In quegli anni Surbone partecipa a numerose esposizioni personali e
collettive, in spazi pubblici e privati. Nel 1972 e nel 1973 è
presente a Réalités Nouvelles a Parigi, ad Arte Contemporanea al
Museo Civico di
Bologna e a Verso il Bianco, mostra allestita presso la galleria
Unimedia di Genova. Nel 1974 espone con Gorza e De Alexandris negli
spazi della llinità a Roma con la presentazione di Luigi Lambertini.
La presenza di una circostanza
emotiva entro i confini dello spazio geometrico nelle opere di
Surbone serve a comprendere la serie degli acrilici su legno che
inizia nel 1978 per proseguire fino ad oggi.
Molte mostre personali dedicate alla sua ricerca sono aperte in
gallerie private e in spazi pubblici. L'interesse della critica è
testimoniato dai frequenti inviti a collettive in Italia e
all'estero e dalla qualità
delle presentazioni in occasione delle mostre personali.
Numerosissime le citazioni critiche a favore di Surbone la cui
mostra Omaggio a Treville verrà inaugurata sabato 27 luglio
alle 18 nella chiesa sconsacrata di San Giacomo e sarà aperta
tutti i giorni per una settimana, dalle 18 alle 20,30, fino al 4
agosto. |
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Treville in uno dei suoi primi quadri (anni
40) dipinto su cartone (Coll. Alfredo Novelli)
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Treville (AL) "Agnus Dei",
la porta del tabernacolo della
Parrocchiale di Sant'Ambrogio (anni
40-50)
Opera di Mario Surbone (foto: A. Frixa 2005)
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244. VIAGGIO D'AUTORE A ... TREVILLE
articolo di Luigi Angelino (estratto da "Il Monferrato", venerdì 29 luglio 2005)
[...] Afosa mattinata di fine luglio, l'aria condizionata della macchina
accentua il colpo di calore quando scendiamo a Treville di fronte alla casa di
Mario Surbone.
Ci attende con una chicca. Sul tavolo del suo grande studio monferrino (un altro
è a Torino) una pagina de Il Monferrato datata 23 giugno 1992,
un tour delle chiese Grignolio-Angelino dedicato a S.Ambrogio di Treville
che domina mezzo Monferrato.
Nel servizio si citano tra le preziosità dell'edificio sacro due opere di
Surbone: la porta del tabernacolo (Agnus Dei) e un affresco per il Battistero del
1948. Surbone ha ritrovato per noi il bozzetto (Battesimo di Gesù) eseguito a
sedici anni durante gli studi all'Accademia Albertina e gli approfondimenti
presso l'atelier Mazzoli di Casale.
Approfittiamo anche per vedere le ultime opere, un ciclo di acrilici su carta e
legno: un discorso raffinato di un artista che ha scelto sempre di più la terra
natia e che nella chiesa di San Giacomo
sta portando avanti un discorso di mostre di livello.
Una lunga scala non ci porta in Paradiso ma nella parrocchiale. Surbone ha le
chiavi. La troviamo molto luminosa, merito del restauro interno e mentre Surbone
ricorda che da piccolo faceva il giro sul cornicione (""M ven frecc a pensai')
ammiriamo le due cappelle di testata all'altare e la serie di dipinti di buona
mano tra cui spiccano
"Il matrimonio celeste di Santa Caterina da Siena con Gesù risorto" di Orsola
Caccia, la "Gloria di San Francesco Saverio" e nel coro un "Sant'Ambrogio"
potente, ma nascosto dall'organo donato nel 1968 dal maestro Angelo Surbone.
Ovviamente ammiriamo nel battistero l'opera di Mario Surbone che può apparire
ancora molto moderna [...]. |

il Battistero
della Parrocchiale di Sant'Ambrogio a Treville
"Battesimo di Gesù",
anni 50
affresco di M.Surbone
(foto
A.Frixa, 2005)
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