IL SENTIERO 713 - "TREVILLE, BALCONE SULLE ALPI"

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Il Sentiero ecologico 713 su cartografia CTR raster Regione Piemonte (percorso corretto da A. Frixa, 2005)

 

Il Sentiero Ecologico N. 713 della Provincia di Alessandria è stato ideato dal trevillese Primo Pigozzo e da Antonio Rota del CAI; ha una lunghezza di 7 km, indicato molto chiaramente sul territorio da frecce e bandierine bianche e rosse, ed è percorribile in circa 2 ore e mezza.

Prima di iniziare "il cammino", segnaliamo un paio di cose riguardanti la prima parte del percorso (fino ai resti dell'ex Mulino di Treville). Nella mappa riportata in questa pagina troverete un tracciato diverso da quello "ufficiale", pubblicato su "Camminare il Monferrato", tabelloni e depliant illustrativi. Questo nuovo tracciato è più fedele del precedente al reale percorso del Sentiero 713 segnato sul territorio (vedi anche descrizione del Sentiero 713 bis in questo sito).

 

Per poter ampliare la descrizione pubblicata sul noto e utilissimo volume "Camminare il Monferrato" (Ed. "Il Monferrato"), qui utilizzata come filo conduttore del discorso, abbiamo raccolto in paese, aneddoti, storie, elucubrazioni e testimonianze legate al sentiero stesso (grazie per questo a Primo Pigozzo, Severina Tardito Spina, Salvatore Santagata ed Erlindo Vietina).

 

Sant'Ambrogio e, in primo piano, Piazza Devasini o del "peso pubblico" (A. Frixa, 2003)

 

Comunque, tranquilli !!! Seguendo le numerose frecce e le bandierine rosse e bianche, disseminate tra colline e valli trevillesi è impossibile perdersi anche senza mappa.

 

Piazza Devasini o "del peso pubblico" (A. Frixa, 2004)

 

Detto questo possiamo partire dal piazzale della chiesa Parrocchiale di S.Ambrogio.

La Parrocchiale è situata a 310 m di altezza sul livello del mare, uno dei  punti più panoramici del Basso Monferrato. Da qui la vista può spaziare sulle colline e pianure circostanti, fino all'arco alpino. 

Grazie al potente cannocchiale panoramico (vedi pagina dedicata) installato di fronte alla Parrocchiale, di giorno si possono cogliere i minimi dettagli del paesaggio circostante, mentre di notte si possono vedere stelle, pianeti e satelliti.

Attraversando la parte più alta del paese, per Via Marconi, via Roma (sulla sinistra) e Via Circonvallazione (sulla sinistra) si scende in Piazza Devasini o "del peso pubblico", luogo che da molti anni ospita la Festa del Paese (seconda metà di luglio).

Da qui (a destra del tabellone che pubblicizza il sentiero) si  imbocca la strada sterrata che scende in direzione Cascina Palude. In breve tempo si giunge al "Pozzo della Magnesia", già buona acqua sorgiva, ora in disuso. Poco più avanti la stessa acqua sgorga a livello del sentiero nel "fontanino".

In questi luoghi gli abitanti di Treville, fino agli anni 50, attingevano l'acqua per usi domestici, mentre i ragazzi, nel periodo 1948-1955, muniti di secchielli pieni di magnesia (comprata nel negozio della Rosina), si sedevano sul prato antistante e mischiavano acqua e magnesia per fare l'acqua frizzante. Da questo fatto deriva il nome recentemente dato al pozzo da Primo Pigozzo, uno degli Autori del Sentiero.

NB. Attualmente il Pozzo della Magnesia non è raggiungibile a causa degli eventi franosi che nel 2008 hanno interessato i versanti di questa valle, mentre del fontanino rimane ben poco.

 

    

il pozzo della "Magnesia" nei pressi della Cascina Palude com'era nel 2005 (A. Frixa)

 

Raggiunta una fresca valletta (Valle del Rio di Coda Lunga), il sentiero risale il crinale a Nord, di fronte al paese, costeggiando i curatissimi vigneti della tenuta Vicara, fino a raggiungere sul crinale la Strada Provinciale 32. Ed ecco che davanti a noi sbuca improvvisa l'antica chiesetta di San Quirico (vedi pagina dedicata) del sec. XII, che con grande devozione e sacrifici i Trevillesi hanno sempre cercato di mantenere in buone condizioni. Ora un contributo della Comunità Europea permette di intervenire in modo più consono all'importanza del monumento.

 

 

Il Sentiero che risale verso San Quirico (A. Frixa, 2004)

 

La pieve romanica di San Quirico (A. Frixa, 2004)

 

Altri vigneti, coltivati alla perfezione, fanno da quinta al panorama che ampio si apre sull'imbocco della Valle Cerrina e in distanza, maestosa, la cerchia delle Alpi con il Monte Rosa in primo piano.

Durante il cammino emergente sempre l'imponente ed elegante sagoma della Chiesa Parrocchiale di Treville quasi un grande e sicuro faro per i viandanti. La Parrocchiale è tenuta in grande considerazione per l'orientamento "a vista" dai piloti degli aerei da turismo.

Lasciato San Quirico, sempre lungo la SP 32, si giunge nel rione Crosa. Qui, nei pressi della Cascina Crosetta, le frecce bianche e rosse del sentiero ci indicano di svoltare a sinistra, per cui lasciamo la SP 32. Scendiamo lungo il sentiero sterrato inidicato e ci ritroviamo nella valle che avevamo costeggiato fino a San Quirico (dove scorre il Rio di Coda Lunga). Giriamo a destra e la costeggiamo (in direzione ovest) fino a raggiungere la valle del Rio Molino, perpendicolare ad essa (direzione N-S). Svoltiamo a sinistra e dopo pochi passi ci troviamo nella zona delle Fonti del Roncheiz e ai Bolli per la canapa.

 

le Fonti del Roncheiz tra gli equiseti (sinistra), venivano utilizzate per allagare i bolli (destra)

 

Qui, grandi estensioni di equiseti ci dicono quanto umida e fresca sia questa zona. Tra la vegetazione e in mezzo al bosco vicino alla fonte, si intravedono ancora i numerosi "bolli": fosse circolari scavate nel terreno utilizzate per la macerazione delle piantine di canapa che qui venivano coltivate.

I bolli appartenevano (anche in comproprietà) a varie famiglie trevillesi. Erano alimentati dalla fonte del Roncheiz. Fino al periodo bellico, gli abitanti di Treville venivano a questa fonte, con carri trainati da buoi, per far provviste di acqua per usi domestici ed agricoli.

Svoltando a sinistra si costeggia un torrente particolarmente ricco di acqua fresca e scrosciante (il Rio Molino)  che dona all'ambiente una nota di particolare interesse. Lungo una diramazione artificiale del rio si possono ammirare ancora i resti dell'antico mulino ad acqua di Treville. L'edificio, ora completamente smantellato, fu abitato fino agli anni 60. Del mulino rimangono i due sostegni, in mattoni, della ruota.

 

i resti dei sostegni della ruota dell'ex Mulino di Treville,  lungo una deviazione del Rio Molino

.. e quello che restava nel 2005  della Fonte Solforosa (A. Frixa)

 

Continuando il sentiero, si arriva all'entrata della "Fonte Sulfurea", che dopo anni di completo abbandono è, stata restaurata da privati, a partire dal 2007. Curiosando tra i vialetti che ancora rivelano l'antico tracciato si sente che non tutti gli echi di musiche, risa e canti di gioventù sono spenti.

Incamminandosi sulla strada Ducale e deviando prima a sinistra e poi a destra in salita si arriva al Bric della Croce, alla sommità del quale è collocata una piccola stele con una croce in ferro.

Su questo luogo e sul suo significato non sono stati trovati documenti negli archivi comunali. Quello che invece si tramanda è il ricordo di un'antica processione attraverso i campi e (coincidenza) lungo il Percorso 713, alla quale partecipava tutto il popolo trevillese (ai tempi più di 600 persone). Dal Bric, posto da cui si domina un vasto territorio, il parroco benediceva i campi e chiedeva protezione per il raccolto. Questo fatto avveniva ogni 31 maggio, giorno di Santa Petronilla. In Lombardia le croci fuori dai paesi ricordano spesso le pestilenze del '300 (lazzaretti, cimiteri, ...). Alla peste potrebbe essere legato anche questo luogo, ma come detto prima non esistono documenti scritti né tradizioni orali che lo confermino.

il Bric d'la Crus

 

Lasciato il "Bric d'la Crus", la strada diventa asfaltata e si giunge in Regione Serra, dove si può ammirare una cappelletta votiva dedicata a Sant'Anna, all'incrocio di quattro vie. Da qui si sale in paese nel Rione 'Nsisa, passando a fianco della Chiesa di S. Giacomo, altro antico luogo di culto di Treville.

 

Appunti sul sentiero 713:

Il primo tratto (in discesa) "Piazza Devasini - Cascina Palude - San Quirico" non è asfaltato, è a tratti ripido e sconnesso ed è percorribile (soprattutto nella bella stagione) a piedi, a cavallo o in mountain-bike. In periodi piovosi fango soprattutto nel fondovalle.

Da San Quirico fino alla cascina Crosetta, la strada (SP 32) è in gran parte asfaltata e non presenta difficoltà.

Il tratto "Cascina Crosetta - Fonti del Roncheiz - ex Mulino di Treville - Fonte Solforosa- bivio per la risalita verso Treville", il percorso è sterrato, a tratti sconnesso, ma è percorribile facilmente a piedi, a cavallo o in mountain-bike. Nei periodi piovosi potrebbe esserci fango a fondovalle.

Nella risalita dal fondovalle fino al Bric d'la Crus ed alla Cascina Serra (periferia di Treville), il percorso è sterrato e a tratti ripido. E' percorribile a piedi, a cavallo o in mountain-bike con un buon allenamento. 

Dalla Fonte di Treville si potrebbe, però, optare di ritornare sulla più agevole strada asfaltata che dalla fonte porta in paese (Strada Ducale nella valle del Rio di Treville).

 

Note CAI (con pochissime variazioni legate alla modifica del percorso):

Durata: 2.30 ore a piedi; 1 ora in bicicletta; percorribile a cavallo

Difficoltà: nessuna a piedi; media difficoltà (nel ritorno) in bici.

Asfalto: 20 % circa (solo due brevi tratti sono asfaltati: San Quirico-Crosa e "Bric d'la Crus"-centro del paese)

Attrezzatura: scarpe con suole di gomma.

Periodo consigliato: da aprile ad ottobre, ma anche l'inverno è una stagione da non perdere, in quanto la nebbia confinata nelle vallette, conferisce a questo luoghi un'atmosfera peculiare (fango a fondovalle nei periodi piovosi).